Premesso che:
numerosi articoli di stampa riportano, in questi giorni, notizie circa l'avvio della campagna vaccinale contro il COVID-19, con adesione volontaria, per il personale scolastico (docenti e personale ATA);
non è chiaro tuttavia, per il personale che sta ricevendo le vaccinazioni, di quale tipologia di assenza giustificata si debba usufruire, fermo restando che per potersi vaccinare, in molti casi, si è stati costretti a ricorrere anche a ferie o permessi, non avendo la possibilità di scegliere un orario che fosse compatibile con l'attività lavorativa;
in ogni caso, tale personale, in caso di effetti collaterali postumi alla vaccinazione, subisce un ingiusto decremento stipendiale in caso di assenza dal posto di lavoro per malattia (la cosiddetta "trattenuta Brunetta");
in una situazione generale di pandemia, infatti, con l'avvio della campagna vaccinale riservata al personale scolastico, non è stata fornita, né agli uffici scolastici regionali né ai dirigenti scolastici, alcuna indicazione su come comportarsi in relazione all'insorgenza di eventuali effetti collaterali di breve periodo (febbre, spossatezza) connessi alle vaccinazioni contro il COVID-19, per cui si applica il normale regime di decurtazione stipendiale previsto in sede di contrattazione collettiva in caso di assenza per malattia (per ogni singolo periodo di malattia, nei primi dieci giorni di assenza, viene corrisposto solo il trattamento economico fondamentale), nonostante la straordinarietà della situazione,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non intenda intraprendere opportune iniziative di propria competenza, in favore del personale scolastico chiamato alle inoculazioni nei giorni feriali, in ragione del preminente interesse alla salute pubblica per le vaccinazioni contro il COVID-19, in modo da non intaccare in alcun modo gli emolumenti del suddetto personale.
il piano nazionale di vaccinazione anti COVID-19 è partito il 27 dicembre 2020, articolandosi in più fasi. Nella prima fase è stata prevista la vaccinazione degli operatori sanitari e sociosanitari, del personale e degli ospiti dei presidi residenziali per anziani e degli anziani over 80;
per le fasi successive è stata prevista la vaccinazione delle persone estremamente vulnerabili, intese come affette da patologie o disabilità che comportano un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi o letali di COVID-19;
a seguire, è stata prevista la vaccinazione di altre categorie di popolazione, tra le quali gli insegnanti e il personale scolastico, le forze armate e di polizia, il personale e i detenuti delle carceri, dei luoghi di comunità e degli altri servizi essenziali;
per il personale scolastico, in servizio nell'anno scolastico 2020/2021, sia di ruolo che supplente, così come per le altre categorie, l'adesione al piano vaccinale è su base volontaria;
per docenti e personale ATA, che prestano il consenso alla somministrazione del vaccino, non è chiara la tipologia di assenza fruibile il giorno in cui si è chiamati per l'inoculazione;
considerato che:
il personale di ruolo deve ad oggi fare ricorso al permesso per motivo personale o all'istituto delle ferie, mentre il personale assunto a tempo determinato ai permessi senza retribuzione di cui all'articolo 19 del Contratto collettivo nazionale di lavoro, con ogni ulteriore conseguenza in ordine all'anzianità di servizio;
le criticità riguardano e coinvolgono anche i giorni successivi all'inoculazione, in quanto gli effetti del vaccino AstraZeneca comportano nella maggior parte dei casi febbre e mal di testa tali da comportare periodi più o meno lunghi di assenza per malattia, fino alla cessazione degli effetti;
le assenze per malattia comportano l'applicazione della cosiddetta "trattenuta Brunetta", ovvero la decurtazione dallo stipendio per i primi 10 giorni;
tale trattenuta appare nel caso di specie, irragionevole, oltre che ingiusta, in quanto la vaccinazione è finalizzata all'interesse pubblico di prevenire la diffusione del virus COVID-19 e, pertanto, esige un trattamento differente, in modo da non comportare alcun nocumento al personale interessato,
si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto esposto e quali iniziative intendano adottare, ciascuno per la propria parte di competenza, affinché tutto il personale scolastico sia vaccinato senza subire conseguenze negative dal punto di vista retributivo oltre che professionale, individuando, se del caso, un permesso ad hoc che ne tuteli pienamente diritti e interessi.